Split Payment: escluse le società quotate in borsa per fatture emesse dal 1° luglio.
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Dal 1° luglio 2023, l’Italia può continuare ad applicare lo split payment IVA fino al 30 giugno 2026, come autorizzato dalla Decisione UE 2023/1552. La misura riguarda gli stessi soggetti già coinvolti dalla normativa unionale. Dal 1° luglio 2025, però, sono escluse le operazioni verso le società quotate nell’indice FTSE MIB.
Lo split payment
Lo split payment o scissione dei pagamenti è quel particolare meccanismo di applicazione dell'IVA, disciplinato dall'art. 17-ter del DPR IVA 633/1972, introdotto dalla Legge n. 190/2014 (art. 1, c. 629, lett. b)), per effetto del quale l'IVA esposta in fattura dall'operatore economico, a fronte di cessione di beni o prestazioni di servizi, non viene incassata direttamente dal cedente/fornitore, bensì versata direttamente all'Erario da parte del soggetto cessionario/committente che riceve la fattura, qualora quest'ultimo appartenga alle seguenti categorie giuridiche:
Pubblica Amministrazione (v. art. 1, c. 2, L. 196/2009);
enti pubblici economici nazionali, regionali e locali, comprese le aziende speciali e le aziende pubbliche di servizi alla persona;
fondazioni partecipate da amministrazioni pubbliche per una percentuale complessiva del fondo di dotazione non inferiore al 70 per cento;
società controllate, ai sensi dell'art. 2359, c. 1, n. 2), del c.c., direttamente dalla PCM e dai Ministeri;
società controllate direttamente o indirettamente, ai sensi dell'art. 2359, c. 1, n. 1), del c.c., da amministrazioni pubbliche o da enti e società richiamate.….