La confisca doganale tra proporzionalità della sanzione e tutela erariale: la sentenza della Corte costituzionale n. 93/2025
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Con sentenza n. 93/2025 della Corte costituzionale, intervenuta sul combinato disposto dell’art. 70, D.P.R. n. 633/1972 e degli artt. 282 e 301, D.P.R. n. 43/1973 (Testo unico delle leggi doganali - TULD), in merito alla questione se l’applicabilità della confisca doganale costituisca, in caso di evasione dell’IVA all’importazione, una sanzione punitiva sproporzionata, contrastante con l’art. 3 Cost. e l’art. 49 CDFUE (Carta di Nizza), i Giudici non hanno accolto la richiesta formulata dalla Cassazione rimettente, rivolta all’ablazione della possibilità della confisca nel caso di evasione dell’IVA all’importazione. Hanno invece concluso, da un lato, per la necessaria permanenza dell’istituto ablativo concernente il bene introdotto illecitamente, in assenza del quale lo Stato potrebbe trovarsi sostanzialmente disarmato di fronte all’evasione dell’IVA all’importazione e, dall’altro, hanno depotenziato l’utilizzo della confisca nell’ipotesi di avvenuto pagamento della complessiva obbligazione fiscale, in uno alle sanzioni, dichiarando l’illegittimità costituzionale dell’art. 70, c. 1, D.P.R. n. 633/1972, in relazione agli artt. 282 e 301 del TULD, nella parte in cui non prevede che le cose oggetto della violazione non possono essere confiscate se l’obbligato provvede al pagamento integrale dell’importo evaso, degli accessori e della sanzione pecuniaria.
In caso contrario si violerebbe il principio di proporzionalità, per l’assenza, nella disciplina sanzionatoria sulle operazioni interne, di una confisca automatica nelle more del pagamento dell’obbligazione fiscale (v. c. 2, art. 12-bis, D.Lgs. n. 74/2000).
Il caso
La sentenza della Corte costituzionale, emessa su ordinanza di rinvio n. 167/2024 delle SS.UU. della Corte di cassazione, a sua volta a seguito del rinvio della Cassazione con Ord. 21917/2023, origina da un provvedimento di sequestro e successiva.……